Dalle pagine de “Il Resto del Carlino” del 30 maggio 2005, articolo di Stefano Lolli.

«San Benedetto, un trionfo “papale”

Nell’anno del nuovo Papa, che dire del trionfo di San Benedetto, grazie a un cavallo che si chiama Joseph ed un fantino che ha il soprannome (Clemente) di celebri pontefici? E’ dunque il segno del destino, il trionfo di Mario Canu, che di ritorno in piazza Ariostea dopo la lunga squalifica, centra il terzo successo a Ferrara, regala al Rione biancoazzurro il più luminoso dei “diamanti” e si rilancia nell’olimpo dei fantini da cui pareva ormai un po’ discosto.

Ma nella resurrezione di Canu, forse, c’è anche qualcosa in più del fato; nel convulso “conclave” della corsa, una mano amica il fantino laziale l’ha certamente trovata. E’ parsa vistosa a molti, sulle tribune e in pista, la trattenuta alle briglie assestata dal fantino di San Luca, Alessandro Chiti detto Voragine, ai danni del campione di San Giacomo, il quotatissimo Gingillo: Giuseppe Zedde è riuscito a piazzarsi al secondo posto, dopo una rincorsa tutta grinta che dal quinto posto lo ha portato a incalzare il fantino di San Benedetto. Ma a quel punto, il cavallo dei gialloblu, un po’ stremato e un po’ strattonato, s’è arreso. Al terzo posto si è classificato proprio il portacolori di San Luca, bravo e forse astuto sino al traguardo, sicuramente imbattibile subito dopo. Quando è scattata una vera e propria caccia all’uomo da un drappello di contradaioli dell’Aquila Bianca, il fantino rossoverde si era già dileguato. Svanito nella polvere, inghiottito dal suo stesso soprannome. Voragine, appunto.

E’ gioia comunque grande, all’ombra del campanile pendente di Porta Po; sin da sabato, quando da Siena rimbalzavano voci di potenti alleanze a favore di Zedde, Canu si è stretto nel riserbo, inseguendo silenziose e cruciali intese, e soprattutto la concentrazione che lo ha visto calmissimo ai canapi. E’ stato lui, peraltro, a causare l’unica partenza falsa (ma il gesto è stato poi la prova del bruciante scatto che gli è valso il successo), quando poco dopo le 18:30 i fantini sono stati chiamati ai canapi dal mossiere Enrico Corbelli.

Gioia grande per i biancoazzurri. Per un trionfo “papale” scritto nel destino: l’ultima vittoria nella corsa dei cavalli risaliva al 1995 quando ad imporsi fu un fantino pressoché omonimo, Franco Casu. Serviva qualche prova in più per dire che San Giorgio aveva già deciso a chi donarsi?»