Nel Rinascimento, la danza rappresentava solo uno dei requisiti richiesti ad un buon cortigiano. La danza era considerata come una dolce forma di esercizio fisico, sviluppando la forza, la grazia e l’agilità. Le coreografie erano estremamente ricercate e le più in uso presso le corti del Quattrocento erano Bassedanze e Balli. Nei primi decenni del Cinquecento si aggiungono nuove danze più consone alle mode ed ai costumi nascenti come la Pavana, la Gagliarda, il Passo e mezzo, il Canario e altre ancora. I primi trattati sull’Arte della Danza compaiono intorno alla metà del XV secolo ad opera dei maestri Domenico da Piacenza, Guglielmo Ebreo da Pesaro e del poeta e umanista Antonio Cornazano.

Il gruppo danza rinascimentale, la Delizia di Sigismondo, era inizialmente formato da sei danzatrici che, sotto la guida esperta della loro insegnante, la maestra Laura Pedrielli, si trovavano in contrada per provare e riprovare balli e bassedanze del 1400.

Nel corso degli anni, al gruppo si sono aggiunte nuove componenti e lo studio del repertorio è aumentato grazie anche alla partecipazione ad eventi cittadini e rassegne ad hoc. Le danze spaziano da Bassedanze a Salterelli, Pive e Pavane.

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