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Ciao Antonio

Si è spento ieri mattina Antonio Maccanti (il Mac). Poche ore prima che la sua SPAL scendesse in campo e pochi minuti prima che la sua Contrada inziasse la Festa per il Pranzo Rinascimentale. Se n’è andato così. In silenzio. Senza che nessuno si distraesse per lui. Ci ha voluto lasciare con quella scanzonatura che lo contraddistingueva e che tutti noi abbiamo amato. Quel suo modo “sanguigno” di approcciarsi a qualsiasi discussione, e quel suo modo di affrontare ogni cosa come se fosse l’ultima. Che si trattasse di cose importanti oppure futili. Perchè il Mac era così: tutto o niente. Istrionico, impulsivo, incostante, sincero. Di quella sincerità senza filtri tipica delle persone buone. E di lui si possono dire tante cose, ma su una cosa non si può dissentire: la sua bontà d’animo. Ci mancherà il Mac. In Contrada. In Piazza Municipale. In Piazza Ariostea. Allo Stadio. Ti accorgevi sempre quando c’era, e per questo ci accorgeremo ogni volta che non ci sarà più. Memoria storica della Contrada. Contradaiolo vero. Dalla prima ora fino ad oggi. Nonostante le innumerevoli paturnie, le porte sbattute e sempre riaperte. Resta la curiosità di sapere come sarebbe stato quell’abito da arciere che si voleva fare una volta dimesso dall’ospedale e cosa ne sarà di quell’idea per il Giuramento che tanto gli era piaciuta. Ciao Mac. Ancora una volta. Diamante! Diamante! Diamante!